I sintomi correlati alla PPA differiscono in base alla lingua madre, suggerisce la ricerca

Dr. Maria Luisa Gorno-Tempini

Un nuovo studio suggerisce che i sintomi del linguaggio correlati alla demenza possono differire nelle persone con diagnosi di afasia progressiva primaria (PPA) in base alle caratteristiche della loro lingua madre, secondo i ricercatori presso l'UC San Francisco (UCSF) Memory and Aging Center.

Lo studio, pubblicato il 10 gennaio in Neurologia, incentrato su anglofoni e italiani diagnosticati con la variante non fluente della PPA. Le persone con questa variante PPA hanno difficoltà crescenti a pronunciare le parole e ad usare la grammatica corretta, ma generalmente mantengono la loro capacità di comprendere la lingua parlata.

Mentre i test cognitivi e le scansioni cerebrali hanno mostrato somiglianze nei livelli di funzionamento e degenerazione cerebrale tra anglofoni e italiani, i confronti dei test linguistici hanno rivelato differenze fondamentali nelle difficoltà di parola e lettura.

I ricercatori ritengono che le differenze siano legate alle caratteristiche delle lingue native dei partecipanti, mettendo in discussione un presupposto di lunga data secondo cui le malattie cerebrali che disturbano il linguaggio si manifestano in modo simile nelle persone di tutto il mondo. I risultati contribuiranno a far progredire gli sforzi per garantire diagnosi accurate per le persone con PPA in diverse culture.

"I criteri clinici per la diagnosi dei disturbi che influenzano il comportamento e il linguaggio sono ancora principalmente basati su studi di anglofoni e culture occidentali, che potrebbero portare a diagnosi errate se le persone che parlano lingue diverse o provengono da un altro background culturale esprimono sintomi in modo diverso", ha affermato l'autore senior dello studio. Dott.ssa Maria Luisa Gorno-Tempini (nella foto sopra), del Centro Memoria e Invecchiamento UCSF, in a comunicato stampa.

Studi futuri cercheranno di replicare i risultati su scala più ampia per identificare ulteriori differenze tra chi parla inglese e lingue più diverse, non occidentali.

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